SIMONA – Voglio un campo tutto mio. Sigh.
DAVIDE – Ssssì. Per ora accontentiamoci del balcone. I tempi sono quelli che sono.
SIMONA – Torna ai tuoi libri, va’!
DAVIDE – Lo farò. A proposito, hai letto cosa mi hanno scritto?
SIMONA – No.
DAVIDE – Brava. Comunque. Continuano a criticare le mie letture. Dicono che Platone è roba superata, ora che sappiamo molte più cose. (Ma quali?)
SIMONA – Beh, in realtà sono d’accordo con loro.
DAVIDE – Dunque pensi che sull’uomo sappiamo veramente qualcosa che Platone sconosceva?
SIMONA – Certamente!
DAVIDE – Ferma ferma ferma. Guarda che la prima cosa da sapere, la più importante, ancora ci sfugge.
SIMONA – E sarebbe?
DAVIDE – Se l’uomo per natura è buono o cattivo.
SIMONA – Oddio. Stai regredendo. Mica siamo nel Seicento!
DAVIDE – Mica la questione è senza importanza!
SIMONA – Ma forse è senza senso. E comunque mi pare sia stata già risolta.
DAVIDE – E sarebbe?
SIMONA – Tutti gli scienziati concordano sul fatto che l’uomo non è né buono né cattivo.
DAVIDE – Sì? Sarà. A me non sembra. Per Dawkins, ad esempio, l’uomo sarebbe cattivo (“egoista”), ma con l’evoluzione diventa quasi buono (o meglio “cooperativo”); per Gould, al contrario, l’uomo è davvero buono e anzi, tra le varie specie di mammiferi, è quella meno ‘omicida’. Sempre sulla questione della violenza intraspecifica, Lorenz è molto scettico (ritiene l’uomo una specie di bomba a orologeria, incapace di dominare le proprie pulsioni – amplificate e rese dannosissime dalla tecnica), Eibl-Eibesfeldt tentenna tra amore e odio (ma propende per l’amore), e De Waal crede che siamo “naturalmente buoni”, così come gli scimpanzé nostri parenti.
SIMONA – Sono sfumature. Nessuno ritiene l’uomo solamente buono o solamente cattivo.
DAVIDE – Certo, saremmo ingenui a ragionare in bianco e nero. Ma il grigio può essere più o meno scuro…
SIMONA – Servono degli studi comparativi, evoluzionistici, per capire meglio l’uomo.
DAVIDE – Beh, forse sì. Diamond stesso, come ricordi, ci mostrava come negli arcipelaghi della Polinesia vivessero in alcune isolette degli uomini pacifici, in altre violentissimi.
SIMONA – Dunque la questione se l’uomo per natura sia buono o cattivo è insensata!
DAVIDE – Mah. Già quelli non sono esattamente degli uomini allo “stato di natura” – che forse non è mai esistito. Ma non areniamoci nelle discussioni “natura/cultura”. Senz’altro vi sono delle tendenze più o meno dannose nell’uomo tali da farcelo figurare come cattivo piuttosto che buono; sta poi alla politica “raddrizzarle”, per così dire. Per questo credo che le mie letture filosofico-politiche possano rientrare tra gli studi “comparativi” che ti auguri.
SIMONA – Forse solo i saggi più recenti. Non certo Platone. Magari Aristotele, ma non Platone.
DAVIDE – Ok, mettiamola così. Da quel che ne so, un saggio di (filosofia) politica odierno, attuale e probabilmente definitivo mi sembra essere Una teoria della giustizia. Come sai già è in lista, tra gli ultimi – (crono)logicamente. Ma non posso arrivarci senza aver prima letto chi l’ha preceduto.
SIMONA – Bah.
DAVIDE – Poi, anche quello è una sorta di utopia, di grande esperimento mentale – non dissimile dalla Repubblica, dunque. Ma credere di poter costruire uno stato dalle basi, oggi, è pura fantasia. Così – te lo anticipo – mi accontenterò del mio solito relativismo (che mi rimproveri di aver perso!) pensando che l’unica cosa possibile da fare, oggi, è andare a vedere la situazione, stato per stato, e capire cosa si può fare per migliorarla. (Anche per questo mi è utile studiare più soluzioni possibili.)
SIMONA – Certo che non sei più relativista: parli di bene e di male! Stai sembrando uno dei nostri amici metafisici! Nell’evoluzione non c’è bene e non c’è male…
DAVIDE – E tu ti sei sentita? Proponi soluzioni “evoluzionistiche”. E se io ti dicessi che proprio per questo Berlusconi è quel che è più adatto per l’Italia in questo momento?
SIMONA – Non scherziamo.
DAVIDE – Anzi, proprio perché l’evoluzione politica italiana ha portato a Berlusconi, quello è necessariamente il meglio!
SIMONA – No, quello è palesemente un male!
DAVIDE – Ah, allora hai anche tu il concetto di bene e di male! E come lo giustifichi, evolutivamente? O forse non sei anche tu come Platone, che ha il concetto del Bene tale da poter capire cos’è (il) male?
SIMONA – …
DAVIDE – Vedi che anche leggere Platone serve, visto che ragioniamo come lui?
Davide Tomasello