L’ALLIEVA (leggendo dal libro di storia) – “Tra gli avversari di Carlo V vi erano i Principi protestanti…”
IL MAESTRO (interrompendo, saccente) – Chi sono i protestanti?
L’ALLIEVA – Quelli che non credono ai santi e al papa.
IL MAESTRO – Uhm. Più o meno. Ma sempre cristiani sono.
L’ALLIEVA – Sì. Sai, da grande voglio essere protestante: quanto odio questo papa!
IL MAESTRO – Bene, ma potresti fare di meglio. Comunque: sai chi è Martin Lutero?
L’ALLIEVA – No.
IL MAESTRO – Non l’hai ancora studiato?
L’ALLIEVA – No.
IL MAESTRO (riflettendo su quanto fanno schifo le scuole e i libri di testo) – Vabè. Comunque fu il fondatore del protestantesimo.
L’ALLIEVA – Ah, sì?
IL MAESTRO – Sì. E la cosa più importante che fece fu forse quella di tradurre la Bibbia in tedesco, in modo che tutti potessero leggerla, senza più bisogno di preti.
L’ALLIEVA – Bello!
IL MAESTRO – L’hai mai letta la Bibbia?
L’ALLIEVA – Sì, ce l’ho!
IL MAESTRO (quasi tra sé e sé) – Immagino quanto l’avrai letta…
L’ALLIEVA – E la mia storia preferita è quella di Mosè. Come mi piace quando la nostra professoressa, con la sua bella voce, ce la racconta!
IL MAESTRO – Sì?
L’ALLIEVA – Sì. Quando Mosè viene messo in un cesto nel fiume, e poi salvato…
IL MAESTRO – Già. Ma forse non sai che Mosè era anche un gran cornuto.
L’ALLIEVA – Perché?
IL MAESTRO – Tu non sai come s’incazzò quando portò agli ebrei le Tavole delle Leggi! Le distrusse in preda all’ira. E non è tutto! Non sai cosa fece quando vide che gli ebrei si erano costruiti un vitello d’oro!
L’ALLIEVA – Ah sì, la mucca d’oro.
IL MAESTRO – Esatto. Vi ha detto la professoressa cosa fece Mosè dopo?
L’ALLIEVA – No. Che ha fatto?
IL MAESTRO (con un lampo negli occhi) – Non ve l’ha raccontato? Male, male! Te lo dirò io. Prese quel vitello, lo distrusse, lo tritò, lo mescolò con acqua e lo fece inghiottire agli ebrei!
L’ALLIEVA – Ma dai! Non è vero. Non è possibile.
IL MAESTRO (diabolicamente biblico) – Davvero! Guarda qua: «Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’acqua e la fece trangugiare agli Israeliti»1.
L’ALLIEVA – Che schifo! Ma come avrà fatto a polverizzare l’oro?
IL MAESTRO – Beh, non è questo l’importante. Magari gliel’ha fatto inghiottire a pezzi grossi.
L’ALLIEVA – Bleah.
IL MAESTRO (in sollucchero) – E come se non bastasse, poi fece anche uccidere un bel po’ di ebrei: «e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo»2!
L’ALLIEVA (lievemente contrariata) – Scusa, ma quelli perché dovevano mettersi ad adorare la mucca?
IL MAESTRO – Perché, cosa cambia rispetto ad adorare Dio?
L’ALLIEVA (pensierosa) – Ma tu ci credi in Dio?
IL MAESTRO (albanesianamente) – Fatti i cazzi tò…
- Esodo 32, 20. Mi chiedo ancora come abbia concluso la professoressa la storia della “mucca d’oro”. Ha semplicemente fatto tornare Mosè sul monte, come nulla fosse, a trascrivere le leggi deliranti del Gelosone? [↩]
- Esodo 32, 28. Particolarmente grave il comando che Mosè diede loro: «Uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente» (Esodo 32, 27). Praticamente un’esortazione alla guerra (in)civile. [↩]