Caro Tommy,
sono una studentessa di filosofia. Vorrei sottoporti un quesito: sto per scrivere la tesi triennale, e sinceramente avevo già pensato a chi chiederla. Oggi però ho notato che questo professore è fan su Facebook di Correggere le tesi con iTunes aperto e la musica sparata a tutto volume. Improvvisamente mi è passata la voglia di studiare, o almeno di fare la tesi a lui… Ma dico io, è normale che possa insegnare gente del genere?
Aspasia
Cara Aspasia,
sei fortunata ad avere un professore iscritto a Facebook. Sia perché la maggior parte dei docenti non sanno manco cosa sia internet; sia perché non c’è luogo migliore di Facebook per farsi un’idea, nel bene e nel male (ma soprattutto nel male), di una persona. Di primo acchito ti consiglierei di cambiare relatore, e magari di darti da fare affinché simili docenti possano dedicarsi proficuamente ad altro (ascoltare la musica sparata, ad esempio…), come proponeva già Popper. Probabilmente però quella è solo una boutade frutto di un attimo di scazzo su Facebook. L’avevi considerato?
Tommy
Caro Tommy,
ho pensato anch’io che potesse trattarsi di uno scherzo o di un momento di passatempo. Ma che dire del suo gruppo che auspica l’introduzione di parcheggi per le donne dopo quelli per i disabili? (E voglio tacere degli altri…)
Aspasia
Cara Aspasia,
suvvia, non fare la bacchettona! Il tuo professore mi fa simpatia. Ha coraggio da vendere; svecchia l’immagine di una categoria anchilosata e fossilizzata tra tetre giacche e grigie scartoffie. E poi è palese che quei gruppi facciano parte dello svago – totalmente inutile…
Tommy
Caro Tommy,
certe cose non dovrebbero dirsi nemmeno per scherzo. Continuo a non concepire l’idea di un professore universitario che ammetta di correggere le tesi con la musica a tutto volume, per di più un docente di etica sociale, bada bene!, che ritiene pure che le donne debbano avere un’area parcheggio dedicata accanto a quella per i disabili. È scandaloso.
Aspasia
Cara Aspasia,
anzitutto non hai prove che questo professore davvero corregga le tesi in quel modo; in secondo luogo non puoi affermare con certezza che l’ascolto della musica possa influire negativamente sulla correzione della tesi. Quanto alla storiella del parcheggio, è uno dei soliti vecchi cliché. Ne siamo vittime tutti (anche tu, quando vuoi intendere che un tale che dica anche solo per scherzo certe cose non può non essere un bieco maschilista). E poi dimentichi che Facebook è luogo di perdizione.
Tommy
Caro Tommy,
sono convinta che un docente universitario non possa permettersi certe cadute di stile. Fossero anche nient’altro che tali, lasciano trapelare profondo razzismo, inciviltà, ignoranza e mancanza di rispetto.
Aspasia
Cara Aspasia,
credo che una persona si debba giudicare per quello che fa, non per quello che dice. Ora, premesso che ogni docente può correggere le tesi nel modo che ritiene più opportuno – e più genericamente fare quel che meglio crede nella sua vita privata – ammetteremo che alla fine dipende dallo studente (e da nessun altro) scegliere il relatore che più gli aggrada. Ma forse per te la maschera pubblica è la cosa più importante.
Tommy
Caro Tommy,
ripeto che per me è inconcepibile che costui possa seriamente insegnare in un’università. Ovviamente è importante anche ciò che si dice (a maggior ragione ciò è valido per un insegnante!). Le parole non sono schiaffi, certo, ma possono fare male: sia a chi le ascolta che a chi le pronuncia.
Aspasia
Cara Aspasia,
è scoraggiante che tu sia così moralista, a dispetto del nick… Un buon docente deve insegnare bene, mica rendere conto pubblicamente delle cose che dice e fa in privato.
Tommy
Caro Tommy,
quel profilo Facebook non è privato, ed è anche pubblicizzato sul sito personale del professore. Temo non ci sia alcuno scherzo.
Aspasia
…
(Leggi anche Azalais, Cateno, Giofilo, Ladynviolet.)