Davide Tomasello
Anarchia e filosofia
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Libero arbitrio: un dialogo catechistico

Pubblicato il 26 gennaio 2010 da Davide Tomasello

X – Che cos’è il libero arbitrio?
Y – È la libertà metafisica, vale a dire la forma di libertà più generale e astratta.
X – In altre parole?
Y – È la possibilità stessa della libertà. La possibilità di scelta, ancor prima che di azione.
X – Quali sono le condizioni del libero arbitrio?
Y – La possibilità di fare altrimenti e l’autodeterminazione – o sia la capacità di controllare le proprie azioni.
X – Noi abbiamo queste possibilità?
Y – Dipende. C’è chi dice sì, c’è chi dice no.
X – E da cosa dipende?
Y – Dalla fisica, anche. Dallo stato del mondo.
X – Cioè?
Y – Dovremmo prima capire se il mondo sia determinato o meno.
X – Non lo sappiamo ancora?
Y – No. Non con certezza almeno – come tutto, nella vita e nella scienza.
X – Ammettiamo che il mondo sia determinato.
Y – Postulando il determinismo, abbiamo due possibilità: che la libertà sia possibile nonostante ciò – o che sia impossibile proprio per ciò.
X – Sentiamo il primo caso.
Y – Per i compatibilisti la libertà esiste nonostante il (o – proprio grazie al) determinismo. (Per altro il compatibilismo è forse la soluzione filosofica del problema del libero arbitrio col miglior pedigree. Un po’ tutti i “moderni” – Hobbes, Locke, Hume – erano convinti di ciò.)
X – Ma se tutto è determinato, come si può essere liberi?
Y – Qua casca l’asino (di Buridano). I compatibilisti schivavano il problema ammettendo che non siamo liberi di agire, ma solo di volere. La volontà determina l’azione e non è a sua volta determinata se non da sé stessa.
X – Non mi convince.
Y – Non sei l’unico. L’altra classe di teorie sul libero arbitrio, infatti, suppone che il determinismo sia falso – e che dunque il mondo non sia determinato.
X – Così la questione si risolverebbe?
Y – Piano. Al solito, postulando l’indeterminismo, abbiamo chi crede nella libertà grazie ad esso, e chi la nega proprio per causa sua.
X – Parlami della prima soluzione.
Y – Per i libertari l’indeterminismo è ciò che rende possibile la libertà.
X – Tutto risolto, dunque.
Y – Non esattamente. Se tutto è indeterminato allora tutto è casuale. In altre parole, nell’indeterminismo niente può determinare gli eventi. Dunque neanche l’agente può controllare le proprie azioni – e ciò è la negazione della possibilità di scelta…
X – Bene. Dovremmo allora rinunciare alla libertà?
Y – È quel che suppongono i deterministi “duri” e gli scettici – questi ultimi indeterministi, o indifferenti.
X – Ma noi non vogliamo, non possiamo fare a meno della libertà!
Y – Abbiamo varie possibilità. Una è che la libertà sia un’illusione. Un’altra è che il problema sia mal posto. Ancora, possiamo immaginare che la libertà sia un mistero. O che si sia evoluta con l’uomo, per l’uomo.
X – Tu quale scegli?
Y – Devo o posso?

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  • L’Autore

    Davide Tomasello nasce a Catania nel 1982. Cresce sull'Etna, poi si sposta negli Iblei, dove condivide letto e tetto con Simona. Ama la sapienza, ma resta fedele al dubbio – in ciò è filosofo. Ha collaborato con Sitosophia, Sicilia Libertaria e Caruana Mundi e ha fondato Casa Filosofica e Neurogramma. Il resto è cronaca.
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