ALICE – Insomma, io posso non essere vegetariana e posso nel contempo pretendere che gli animali non vengano maltrattati per tutta la vita prima di arrivare al mio piatto. La trovi un’ipocrisia? Io piuttosto trovo un alibi abbastanza vile il dire che siccome mangi carne non puoi incazzarti davanti a un’evidente ingiustizia nei confronti di un altro essere vivente.
TOMMY – Alice, pretendo un minimo di coerenza. Non posso incazzarmi perché maltrattano animali se poi, consumando carne, di fatto avallo le pratiche che biasimo. Tutto qua. A predicare bene, si sa, è facile… Ma la civiltà non è fatta di belle parole, ma di atti onesti (e neanche troppo strombazzati).
ALICE – Certe nonne che conoscevo allevavano con amore polli e piccioni, li facevano scorazzare all’aria aperta per grandi campi d’erba, li nutrivano e poi dopo un po’ li uccidevano e li mangiavano. Non lo farei mai ma non riesco a provare disprezzo per quelle persone per il fatto che mangiavano carne. (E faccio una grossa differenza tra queste persone e le persone che ignorano le esigenze e le necessità degli animali, e talvolta li trattano come cose, come soprammobili.)
TOMMY – Non sviare il discorso. Le carni che mangi (ma anche il latte e le uova…) provengono forse da animali allevati con amore?
ALICE – Posso darti anche l’indirizzo, se vuoi. Per le uova più che altro, visto che carne non ne compro più1. Quelle volte che la mangio è perchè dai miei non ci sono altre opzioni, e comunque la carne proviene dal medesimo posto. In ogni caso, per ritornare al punto di partenza, quel tipo di coscienza che dici tu, si può raggiungere solo educando al rispetto quotidiano verso gli animali che vediamo. Ed è una carognata lasciar fare senza dir niente per paura di sembrare incoerenti coi propri gusti alimentari.
TOMMY – Bene. Allora sei colpevole solo di omicidio di animali, non di maltrattamento. Ah, ovviamente non sono convinto nemmeno un po’ che l’educazione al rispetto degli animali possa portare ad un rispetto olistico per ogni forma vivente. I più accaniti consumatori di carne che conosco sono sovente anche felici possessori di cani, trattati come figli e – manco a dirlo – ingozzati con quantità di carni di altri animali…
ALICE – Trovo che ci sia già una discreta differenza tra maltrattamenti a vita e omicidio… Dobbiamo per forza tirare in ballo gli allevamenti su larga scala o le nostre abitudini alimentari, per affermare che è una porcata criminalizzare certi comportamenti animali, come se certi diritti (tipo il diritto di campare e di nutrirsi tanto per cominciare) spettassero solo all’uomo? O per biasimare chi usa anmali come oggetti o soprammobili? Devo diventare vegetariana del tutto per poter avere il diritto (?!?!) di prendere le difese di un essere sensibile più debole?
TOMMY – SI! Devi. Altrimenti saresti l’ennesima predicatrice televisiva pro-cuccioli.
ALICE – Ma neanche per idea. Io miglioro migliorando il mondo, i miei progressi personali sono strettamente legati alle sorti dell’umanità. Anche le predicatrici pro cucciolo hanno un ruolo nella sensibilizzazione. Capire è fondamentale, non ha importanza per quale canale. Trovo molto più spregevole adagiarsi su quelli che si considerano i propri difetti e le proprie mancanze e giustificare in nome di questi lo schifo del mondo.
TOMMY – Sapevo che sarebbe stata una gara a chi è meno merda.
ALICE – È il senso della vita, non trovi?
- Carne non ne compro neanche io. Quanto alle uova, io purtroppo sono povero, e tra le uova del supermercato sotto casa a 10 cent ciascuno e quelle “biologiche” che costano almeno cinque volte tanto e devo andarle a prendere con la macchina, non ho possibilità di scelta. [↩]