Ovvero la Dentista consulta il Filosofo sul tema dei figli.
La Dentista (incontrando il Filosofo dopo un po’ di tempo che non si sentivano): Bella quella tua discussione col lavoro. Ma mi viene voglia di prenderti un po’ a botte.
Il Filosofo (un po’ stupito): Perché?
La Dentista: Perché hai perfettamente ragione a sostenere che non bisognerebbe lavorare per più di otto ore al giorno.
Il Filosofo (lievemente contrariato): Veramente io parlavo di quattro ore. E già quelle mi sembravano troppe.
La Dentista: Va bene, scusami! Comunque condivido il concetto: il lavoro distrae da ciò che è veramente importante.
Il Filosofo: Ne sono convinto.
La Dentista: Ma bisogna pur mangiare, purtroppo, e dal cielo non giunge niente.
Il Filosofo: Mi accontento di poco.
La Dentista: Ma i figli hanno anche bisogno di pannolini…
Il Filosofo (molto stupito): Eh?
La Dentista: …e di un tetto.
Il Filosofo (quasi incredulo): Sei ammattita o sei rimasta incinta?
La Dentista: Vedi, ho tanta voglia di avere dei bambini.
Il Filosofo: Terrificante: pensi già alla famiglia, Ah, l’utero!
La Dentista: Terrificante sei tu che non ci pensi.
Il Filosofo: Ci penso, altroché. Proprio per questo capisco che è soltanto il richiamo degli ormoni, l’orologio biologico come direbbe Lei – i geni egoisti, come sostiene Richard.
La Dentista: Ma sai quanta gioia ti può dare avere un bimbo!
Il Filosofo: Come no. Quanta un buon libro?
La Dentista: Vorrei educarlo bene, anche se non saprei bene cosa insegnargli…
Il Filosofo: Certo: magari poi vien su uno stronzo nonostante tutte le amorevoli cure.
La Dentista: Può essere…
Il Filosofo: E il bello è che il fallimento dei genitori, che nel pargolo avevano riposto ogni speranza e occultato sogni irrealizzati, sarà rivelato appieno.
La Dentista: No, non c’entrano i sogni non realizzati. È che dobbiamo dare un futuro a questo mondo.
Il Filosofo: E perché mai? E soprattutto: che significa?
La Dentista: Senza bimbi non c’è speranza; non ha senso andare avanti.
Il Filosofo: Che bisogno c’è di incrementare il Dolore a questa Terra?
La Dentista: Non c’è solo dolore, smettila.
Il Filosofo: C’è soprattutto dolore, e pochi e rari sprazzi di gioia.
La Dentista: C’è tanta gioia, tanta, solo che ci si abitua.
Il Filosofo: Ci si abitua anche al dolore – ragion per cui non ci suicidiamo, di solito.
La Dentista: Uno non è felice se non vuole esserlo.
Il Filosofo: Come no. Vedi i senegalesi – gli schiavi, i profughi e chiunque sia sottomesso all’altrui volontà involontariamente.
La Dentista: Beh…
Il Filosofo: Sono convinto che la felicità è un’illusione. Solo il Dolore e il Piacere sono reali.
La Dentista: La felicità non esiste come evento cronico, sono d’accordo, ma neanche il dolore.
Il Filosofo: Vallo a dire a un malato di cancro.
La Dentista: O a una madre a cui è morto il figlio.
Il Filosofo: Riecco i figli.
La Dentista: Certo. Si potrebbe vivere senza? Che tristezza!
Il Filosofo: Quel che mi fa dannare è che l’uomo è l’unica specie che può sfuggire all’istinto di procreare. È forse la sua caratteristica più peculiare in quanto specie.
La Dentista: Ma che senso avrebbe non fare figli?
Il Filosofo: La vita deve avere senso per me, al presente – non per i posteri!
La Dentista: Ma perché non poter dare a qualcun altro quello che abbiamo avuto noi?
Il Filosofo: Che egoismo, che tracotanza! E poi, non perché chi mi ha preceduto ha fatto errori devo ripeterli anch’io!
La Dentista: E se avessero pensato la stessa cosa i tuoi genitori? Avresti preferito non esserci?
Il Filosofo: Se non ci fossi stato non me ne sarei accorto.
La Dentista: Quindi secondo te fare dei figli è un errore?
Il Filosofo: Certo. È il nascere che non ci vuole – la tragedia della nascita.
La Dentista: E sarebbe valido solo per te o per tutti?
Il Filosofo: Diciamo per tutti. A mio avviso la più grande causa di dolore al mondo è la sovrappopolazione. (E a ben vedere in realtà è l’Uomo stesso che è Dolore.)
La Dentista: …
Il Filosofo: Oltretutto stiamo mandando il pianeta a puttane col nostro riprodurci forsennatamente.
La Dentista: Sei diventato improvvisamente altruista?
Il Filosofo: No, sei ancora tu a essere rimasta egoista: pensa a che mondo di merda daremo ai nostri posteri. Dovrebbero essercene grati?
La Dentista: Non è colpa degli occidentali se il mondo è sovrappopolato…
Il Filosofo: Lascia stare. Rifletti se mai sul fatto che figliamo per il nostro piacere, senza badare a quello dei figli e del mondo che vivranno.
La Dentista: Guarda che un figlio porta solo sacrifici per i genitori.
Il Filosofo: Sacrifici di cui non capisco il senso.
La Dentista: Se li si fa è per condividere la vita con persone nuove; per consegnare il mondo al futuro.
Il Filosofo: Da queste parti si fanno figli per lo stesso motivo per cui ci si marita, cioè per motivi sociali. Una forma di dovere innaturale insomma: altro che innato!
La Dentista: Ma smettila. Sai quanta merda devi togliere?
Il Filosofo: Io dal mondo? Parecchia. Ma più ancora ve ne verserò.
La Dentista: No: dicevo tu come genitore.
Il Filosofo: È un augurio?
La Dentista: No, una realtà. Pensa un genitore quante notti deve passare senza dormire, a quante serate con gli amici deve rinunciare…
Il Filosofo: Vincolarsi a dolori per piaceri futuri.
La Dentista: Insomma: i figli non si fanno per egoismo!
Il Filosofo: Dici? A me pare che un dei motivi principali per cui molti fanno figli è per farsi pulire il culo quando saranno vecchi.
La Dentista: Non è un motivo poi così sciocco.
Il Filosofo: Infatti vedi ora il boom delle badanti. Nessun figlio vuole davvero ricambiare la merda raccolta.
La Dentista: Beh, io…
Il Filosofo: Tra l’altro i figli hanno la scusa che hanno figli a loro volta, e ti mettono la rumena in casa. Sottopagata per giunta.
La Dentista: …io sono molto riconoscente ai miei genitori.
Il Filosofo: Vorrò vedere. Con la tua vita da dentista iperimpegnata, riuscirai a ricompensarli, o anche tu pagherai loro la donna dell’est?
La Dentista: Io spero di poterli avere sempre vicino.
Il Filosofo: Spera. Ma sappi che i figli sono ingrati per natura.
La Dentista: Certo che sono ingrati, ma ha senso che sia così, altrimenti non ci si staccherebbe mai dalla gonnella!
Il Filosofo: Sì, sì. Vorrò vederti quando avrai già cazzi coi figli e col lavoro, e coi genitori per giunta! Insomma quando affiderai i figli al nido, i genitori all’ospizio, e te stessa all’ufficio.
La Dentista: Certo che avrò un sacco di problemi, ne avrò tantissimi ma non per questo non voglio affrontarli…
Il Filosofo: Buona fortuna allora.
La Dentista: Perché ti arrabbi? Non capisco…
Il Filosofo: Perché sono io a non capire i vostri discorsi. Ma ti assicuro, meglio così. Evidentemente mi trovo in un altro stato di consapevolezza – in uno stadio più avanzato, suppongo.
La Dentista: Sarà difficile conciliare il lavoro e la dedizione ai figli che avranno bisogno, ma sarà quello il mio obiettivo.
Il Filosofo (andando a pranzare con lasagne al forno): Ecco. E al diavolo per sempre il tuo Io – il tuo Esserci. E la tua crescita personale? Uccisa! Sacrificata alla crescita altrui. Ricordati che devi morire!