Giovinezza, primavera

E me ne starei ancora, per ore e ore, a consumare cartucce, non volendo capire che è meglio star seduti, sempre. Anche con lo spirito.

L’unico amico sincero è il sonno.

Più fai un cazzo, più l’insonnia incombe. – No! non è non essersi stancato: è il non aver concluso, da perfetto sconclusionato.

Niente mi fa sbellicare di risate convulse e sguaiate più d’un qualsiasi deista o teista…

Cosa c’è di più penoso d’un filosofo alle prese con Dio? Foss’anche pagano, rivelerebbe che è inappagato dell’umano.

Schiaccio il tempo, chiocciando, come fosse una chiocciola…

Crede ancora alle bambocciate d’adolescente chi non vive nel presente.

ambasciatrici del Giappone

E dovrei dire di com’è vero che la cosa più difficile è seguire la propria testa e, peggio, non dare ascolto agli altri. Cazzo te ne può fottere, di quel che faccio? Cazzi miei.

Anche produrre da sé un libro, è un’opera totale.

Quasi mi costringo a scrivere – è palese. La gratificazione del solco della stilo è ineguagliabile. E poi, vuoi mettere quando tenteranno, postumo, di decifrarmi?

Discussione tra l’Anarchico e il Capitalista. – Amico, sacrifico allo Stato ogni volta che consumo. Cos’altro vorresti farmi pagare? O è che vorresti farmela pagare, (dis)integrato del menga?

Ma sicuro che senza quadri scriverai meglio? Come quadrerebbero i discorsi?

Quella maledetta chiocciola del tempo che ho schiacciato, m’ha lasciato frammenti pungenti tra le dita, e bave mucose sulle unghie…

Ogni flatulenza è molecola d’eternità.

Filosofia è anzitutto e perlopiù rottura di palle.

gambe da scolara

Oscenità è rileggersi. Pornografico goderne.

Dovrei rendere ostico reperire informazioni chiare, esatte ed univoche su di me? Ma chi di noi è uno e basta? Bini, e anche tracotantemente trini siamo. Fossimo quattrini!

“Amicizia” – l’altro nome di Ipocrisia1 .

Voglio essere una conoscenza imbarazzante2, e nichilista fino ai peli del culo.

Ogni nostro parto è ripercorrere tutte le tappe della biologia, e dunque della biografia.

Gli autori sono tutti un po’ automi.

Ripropormi, finché finirò ai vermi.

Ficcassi ognuna di queste mie note in un flusso di parole più organizzate, più ammaestrato, risalterebbero ancora?

I venerati maestri3 sono i peggio disastri.

fumetto di Konig

Più amico delle parole che degli amici. – Anche tu? – Sì, ma io uso la parola per scansare gli amici, o volgermeli a nemici4.

Contro le pubblicazioni. Cazzone, non ti basta la rete? Ma tu sei snob, sob! – o vuoi soldi o vuoi spazi.

Dietro ogni uomo c’è un commerciante5, o un questuante.

Non mi resta che coltivare il vizioso e fittizio virtuosismo della parola – di quella non detta poiché non dotta, o non adatta, non proferita né preferita.

Segnalare, more bibliographico, la città a fianco dell’editore e precedente l’anno. Fittizio primato dello spazio sul tempo! Si taccia il luogo, ché quello dovrebbe essere noto a tutti, e finanche sottinteso.

L’attrito con l’altrui ego (come potrebbe, altrimenti, formarsi e mai fermarsi il nostro?) genera scintille d’inquietudine.

È dilemma tra il tacere per non rischiare di dire cose dette da altri, e il parlare per mezzo di cose di altri – più o meno esplicitamente riconosciute.

Muore quando vuole chi è caro agli dei.

foto di Serrano

A lungo, mi sono coricato di malora.

Dopo aver letto Proust6 come si può pretendere di voler scrivere ancora qualcosa?

Il timore di quel che ancora accadrà. – Nei romanzi che leggo7.

  1. Continuava sotto, superfluamente e banalmente: «L’altro è sempre nemico. Chiunque sia». []
  2. Anche: di cui sbarazzarsi. []
  3. Sto leggendo l’omonimo estremo libro di Edmondo Berselli. []
  4. Così continuava: «Morirai presto, gli rispose. Si vede che son caro agli dei più che agli uomini, si sentì dire». []
  5. Un putiàru, con sicuro termine siculo. []
  6. Aggiungevo: «Ma anche soltanto dopo averlo cominciato a leggere». Ebbene sì, la notte dell’equinozio fu fatale… []
  7. Ricordavo, di seguito, che «Proust, ne sono certo, è più che un romanzo. E così è stato Céline, fino a ieri, e Bufalino il mese scorso, e Nabokov a inizio anno»… []
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